L’amore romantico ha radici biologiche oltre ad avere anche una funzione evolutiva e di sopravvivenza, ed è caratterizzato da specifiche componenti fisiologiche, psicologiche e comportamentali (Fisher, 1998; Gonzaga et al., 2001; Harris & Christenfeld, 1996; Hatfield & Sprecher, 1986; Tennov, 1979).
Diversi autori sottolineano la presenza di analogie tra i sintomi presenti in soggetti innamorati e quelli degli individui con disturbo di dipendenze da sostanza, quali euforia, tolleranza, craving e sintomi d’astinenza (Liebowitz, 1983; Hatfield and Sprecher, 1986; Meloy and Fisher, 2005). Studi di neuroimaging mostrano che nella fase dell’innamoramento i sistemi cerebrali coinvolti sono analoghi a quelli delle dipendenze patologiche, ovvero: il circuito di ricompensa e del piacere, le regioni dell’Area Ventrale Tegmentale (VTA), il nucleo caudato e accumbens (Breiter et al., 1997; BartelsandZeki,2000,2004; Fisheretal.,2003,2005,2006, 2010; Aron et al.,2005; Ortigue et al., 2007; Acevedoetal.,2011; Xuetal.,2011).
In condizioni di “normalità” questi sintomi, che hanno il maggior picco nella prima fase dell’amore, l’innamoramento, tendono a diminuire fino a scomparire completamente con il proseguire della relazione (Zous Z., 2016). Quando questo non accade e quindi i tratti caratteristici della dipendenza si fanno sempre più rigidi aumenta il rischio di sviluppare una relazione disfunzionale e quindi una dipendenza affettiva. E’ interessante notare come, oltre alle similitudini a livello neuronale, si evidenzino similitudini anche a livello comportamentale. Gli innamorati così come i tossicodipendenti mostrano:
1) Intensa euforia quando si incontra il partner, simile all’euforia derivante dall’uso di sostanza stupefacenti;
2) Craving, ovvero il desiderio intenso per il partner o per la sostanza;
3) Tolleranza, bisogno di vedere sempre di più il partner, nei dipendenti da sostanza l’esigenza di assumere quantità sempre maggiori per provare le sensazioni iniziali;
4) Sintomi d’astinenza, la persona dipendente quando finisce la relazione, sperimenta una serie di sintomi quali ansia, depressione e irritabilità simili a quelli dei tossicodipendenti, che possono aumentare il rischio di ricaduta (Liebowitz, 1983; Hatfield and Sprecher, 1986; Meloy and Fisher, 2005).
Alcuni autori considerano l’amore romantico come una forma di dipendenza naturale (Frascella et al., 2006). L’amore romantico viene definito come “uno stato di intenso desiderio di unione con un altro” (Hatfield e Rapson, 1987, p.260).
Diversi autori hanno sviluppato questo tema e risultano numerosi gli studi e le teorie formulate a riguardo. Tra questi, si annovera Maslow, secondo cui l’amore è un bisogno di appartenenza sociale e fa parte del sistema motivazionale che è alla base dell’azione umana (Maslow, 1954).
Robert Sternberg, invece, teorizza la teoria triangolare dell’amore, che definisce l’amore come il risultato dell’interazione di tre componenti: intimità (confidenza, condivisione), passione (attrazione fisica, desiderio) e decisione/ impegno (decisione e mantenimento nel lungo termine), che colloca ai vertici di un triangolo (come mostrato in Fig.1), inoltre sostiene che la caratteristica peculiare sia proprio la presenza di reciprocità nella relazione.

Fig.1 :Teoria triangolare dell’amore di Robert Sternberg (CAMBIA-MENTI rivista dell’Istituto di Psicoterapia Sistemica Integrata – 1° Volume, 2016;p.145).
Sternberg (Fig.1) descrive sette possibili tipi di amore dall’interazione di questi fattori:
– Simpatia (solo intimità): rapporto connotato da sentimenti tipici dell’amicizia, quali ad esempio condivisione e confidenza.
– Amore-amicizia (intimità +impegno): in questa relazione c’è la presenza di intimità e impegno ma è totalmente assente la passione.
– Amore vuoto (solo decisione- impegno): relazione caratterizzata dall’assenza di intimità e di passione, e dalla presenza di un impegno reciproco nel rimanere ancora insieme (“stiamo insieme da tanti anni…abbiamo dei figli”).
– Amore fatuo (passione +impegno): in questa tipologia di relazione c’è molta passione e impegno da parte di entrambi i partner ma manca l’intimità.
– Infatuazione (solo passione): il tipico “amore a prima vista”, si sviluppa rapidamente e così rapidamente termina; non c’è né impegno né intimità.
– Amore romantico (intimità + passione): relazione caratterizzata dalla presenza di intimità e passione ma senza impegno e responsabilità da parte di entrambi i partner.
– Amore vissuto (intimità + passione + impegno): è l’amore per eccellenza, un amore completo, dove c’è la presenza di intimità, passione e impegno dell’uno verso l’altro.
L’amore romantico può evolvere in due direzioni: può dare vita ad una relazione sentimentale sana o al contrario può dare luogo ad una relazione dipendente patologica
Come anticipato, è normale, soprattutto nella fase iniziale dell’amore romantico sperimentare un certo grado di dipendenza dall’altro, ma occorre fare una distinzione tra una forma di dipendenza sana ed una problematica la quale impedisce al soggetto di staccarsi dal partner provocandogli sofferenza e angoscia e facendola sfociare in una vera e propria dipendenza affettiva (Guerreschi, 2011).
La relazione sana, dà benessere ai partner i quali avranno cura nel mantenere e alimentare questo stato, si manifesta con un impegno reciproco e a lungo termine, ed ha una base sicura.
Le caratteristiche di una relazione sana sono:
1) Prevalenza di umore positivo nei partner;
2) Affermazione del proprio valore personale e in alcuni casi anche crescita dell’autostima;
3) La qualità del tempo trascorso insieme al partner risulta positiva;
4) Il rispetto per la persona che si ha a fianco nella sua totalità;
5) Piena libertà di espressione;
6) Condivisione di schemi, valori e stili di vita;
7) Rispetto dell’autonomia personale.
Quando si vive una relazione sentimentale equilibrata, è normale sperimentare il desiderio di voler passare del tempo con il partner, avere voglia di condividere quanto più possibile, sentire la necessità di rassicurazioni, ed è altrettanto normale vivere sensazioni di malessere e tristezza quando la relazione finisce.
In una relazione sana, il partner è centrato su di sé. Questo vuol dire che nonostante il legame emotivo ed affettivo che lega entrambi i partner, l’individuo continuerà comunque a mantenere attivi aspetti della propria vita.
Nella relazione sana l’individualità del soggetto rimane intatta, si tratta di un rapporto paritetico, dove entrambi i partner conservano le proprie caratteristiche, la propria individualità e tutto ciò che li rende sé stessi. In un rapporto dipendente questo sembra accadere solo nella prima fase della relazione per poi scomparire completamente, infatti, il soggetto col tempo ridurrà completamente tutte le sue attività per dedicarsi prevalentemente al partner.
Relazione dipendente
Per quanto il costrutto di dipendenza affettiva non sia stato ancora inserito all’interno del DSM-V (Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi Mentali), questa viene inserita tra le “nuove dipendenze” di tipo comportamentale, come il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo, la dipendenza da internet.
Possiamo definire la dipendenza affettiva come una forma di squilibrio della relazione. In particolare nel modo di impostarle e viverle, ciò indipendentemente dal tipo di relazione in atto, che sia essa una relazione d’amore, d’amicizia, genitoriale, in ambito lavorativo o anche all’interno della relazione terapeutica (Gayol, 2015; Borgioni, 2015).
Una caratteristica fondamentale della dipendenza affettiva si riferisce alla percezione ed al significato attribuito allo stato di solitudine, poiché, il dipendente affettivo vive questo stato in modo assolutamente catastrofico e pieno di angoscia. Questo genera l’impossibilità di accettare la fine del rapporto e queste persone tendono ad aggrapparsi alla relazione con tutte le proprie forze proprio per contrastare questa angoscia da solitudine catastrofica e soddisfare il bisogno di avere accanto l’altro, che in quest’ottica, funge da regolatore di una serie di funzioni (“Da solo non riesco!”).
Essere dipendenti affettivamente, quindi essere sempre pronti per l’altro, è anche un modo per controllare la relazione e tenerla sotto controllo.
I comportamenti nella dipendenza affettiva sono tendenzialmente disfunzionali il più delle volte, uno dei più frequenti è rappresentato dalla ricerca continua di contatto, sia fisico che emotivo, con l’altra persona (Fisher et al.,2016; Nestler and Malenka, 2004; Zou et al., 2016).
La relazione di dipendenza è caratterizzata da una serie di caratteristiche che hanno delle conseguenze negative sul soggetto e che lo portano a sperimentare stati di insoddisfazione, dolore, umiliazione, auto-distruttività e bassa autostima.
Di seguito vengono riportate alcune caratteristiche presenti in una relazione caratterizzata da dipendenza affettiva:
• Ambivalenza nei confronti del partner, ovvero si oscilla tra stati di rabbia/rancore a sentimenti di amore e desiderio;
• Senso di colpa;
• Intensa paura e angoscia di essere lasciati;
• La distanza dal partner si vive in modo quasi fobico e doloroso;
• Si prova la paura di non essere accettati per quello che si è;
• Ci si sente inferiori rispetto al partner, meno validi, il partner non sente di avere gli stessi diritti;
• Sensazione di scarso valore, bassa autostima;
• Sentimenti di gelosia;
• Alienazione di sé;
Nella relazione dipendente non c’è equità, vi è un bisogno costante della presenza del partner, l’altro dà senso alla propria identità e il suo abbandono equivale alla perdita di sé.
La persona si annulla completamente per essere totalmente disponibile verso il partner. Infatti, il soggetto che vive all’interno di una relazione dipendente, a differenza della relazione sana, tralascia tutto ciò che è la sua vita e si dedica al partner, spinto da una forte ansia e paura che possa essere abbandonato da un momento all’altro. La sua vita gira intorno a quella del partner e interrompe i contatti soliti con i familiari e gli amici, lo stesso fa per quanto riguarda le attività di interesse che aveva prima della relazione problematica.
Alcune volte il soggetto percepisce il desiderio di interrompere la relazione ma il malessere che sperimenta è talmente forte che non gli permette di farlo.
Per prevenire sensazioni indesiderate come insicurezza, bassa autostima, ansia, angoscia, senso di colpa o altri stati, il soggetto continua a mantenere i contatti con il partner, alle volte aumentandone anche la frequenza e il livello di impegno reciproco (Alex Redcay & Christina Simonetti, 2018).
Nonostante i ricorrenti problemi emotivi, psicologici, interpersonali e familiari causati dalla relazione, il soggetto decide comunque di rimanere nella relazione. La presenza di abusi, fisici e/o psicologici, manipolazioni e soprusi è una costante. Ma nonostante ciò, e gli effetti negativi derivanti dalla relazione, il soggetto continua lo stesso a perseguire il partner come oggetto del suo amore ossessivo, in quanto per lui il legame è assolutamente indispensabile (Pugliese, E.; Saliani, A.M.; Mancini, F.; Un modello cognitivo delle dipendenze affettive patologiche; 2019).
BIBLIOGRAFIA
– CAMBIA-MENTI rivista dell’Istituto di Psicoterapia Sistemica Integrata – 1° Volume, 2016;
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– “Romantic Love vs. Drug Addiction May Inspire a New Treatment for Addiction”, Zhiling Zou, Hongwen Song, Yuting Zhang and Xiaochu Zhang; 2016;
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– Caretti e La Barbera, “Le dipendenze patologiche, clinica e psicopatologia”; Milano, Raffaello Cortina;2005;
– Guerreschi, C.; “New addictions. Le nuove dipendenze”. Edizioni San Paolo, Milano, 2005;
– Alessandra Del Rosso; “Quando lo stalking si snoda nel labirinto della dipendenza affettiva”; Cognitivismo clinico; 2019;
– “Intense, Passionate, Romantic Love: A Natural Addiction? How the Fields That Investigate Romance and Substance Abuse Can Inform Each Other “Helen E. Fisher, Xiaomeng Xu, Arthur Aron and Lucy L. Brown; 2016;
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– “Neuroscienze delle dipendenze. Cervello, mente e droghe. Struttura, funzionamento e alterazioni droga-correlate. Elementi informative per le scuole“; Dipartimento Politiche Antidroga; A cura di: Giovanni Serpelloni, Franco Alessandrini, Giada Zoccatelli ,Claudia Rimondo, Maurizio Gomma Elisa Bellamoli, Giuseppe Cuoghi;
– Chapter 2; Definition of Substance and Non-substance Addiction; Zhiling Zou, Huijun Wang, Federico d’Oleire Uquillas, Xiaomei Wang, Jianrui Ding, and Hong Chen; 2017;
– Sexual Addiction & Compulsivity: The Journal of Treatment & Prevention; “Love Addiction: Definition, Etiology, Treatment”; Steve Sussman; 2010;
– The American Journal of Drug and Alcohol Abuse; “Is Love Passion an Addictive Disorder?”; Michel Reynaud, Laurent Karila, Lisa Blecha & Amine Benyamina; 2010;

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